La radiografia odontoiatrica è un elemento fondamentale per la diagnosi, per definire un piano terapeutico, per controllare i trattamenti eseguiti.

La radiografia, però, necessita di raggi x che sono dannosi per il paziente che li assorbe, ed è nostro obbligo usare in modo consapevole le metodiche radiologiche utili e necessarie alla nostra pratica clinica quotidiana.
La tecnologia in questo ci è di aiuto, infatti oggi mette a nostra disposizione apparecchi radiologici Cone Beam che emettono fasci di raggi X con la forma conica anziché a ventaglio come gli apparecchi usati per la tomografia computerizzata convenzionale (CT o MSCT).
Le immagini radiologiche volumetriche Cone Beam hanno una utilità ed una potenzialità diagnostica elevatissima, impensabile fino a qualche anno fa con gli apparecchi tradizionali.
Presso lo Studio, in Via del Gallitello 89 a Potenza, è possibile eseguire un esame radiografico.

Cone Beam Computed Tomography (CBCT)

in grado di fornire immagini di altissima qualità con una bassa esposizione alle radiazioni ionizzanti.

Le immagini radiografiche Cone Beam possono essere utilizzate in tutte le branche ultra specialistiche della nostra Professione, ad esempio:
 

 
in implantologia, per poter posizionare correttamente gli impianti e definire piani terapeutici corretti valutando la larghezza e l’altezza dell’osso disponibile, l’ inclinazione migliore da dare agli impianti, la presenza di sottosquadri ossei, il rapporto tra corticale e midollare ossea, la presenza di patologie, la localizzazione precisa di strutture anatomiche quali per esempio il seno mascellare, il canale alveolare inferiore, il forame mentoniero;
 
in endodonzia, con la risoluzione sub millimetrica della Cone Beam è possibile di diagnosticare quasi il 100% delle lesioni apicali contro il 28% se si usa la rx endorale tradizionale, identificare le varianti anatomiche, la localizzazione i riassorbimenti radicolari esterni o interni, le perforazioni e le fratture radicolari, i canali radicolari accessori;
 
in parodontologia, dove per diagnosticare la malattia parodontale è necessario oltre ad un esame clinico anche uno status radiografico completo delle arcate dentarie, con una dose significativa di radiazioni per il paziente, la radiografia volumetrica 3D ci fornisce informazioni più complete e dirette con una dose di radiazione di molto Inferiore;
 

in chirurgia, dove spesso, nel tentativo di capire il posizionamento reale di un elemento incluso, si eseguono numerose radiografie endorali e/o panoramiche, al fine di pianificare un intervento corretto e si somministrano al paziente dosi di radiazioni elevate che oggi è possibile ridurre grazie alla tecnologia Cone Beam, evidenziando l’elemento interessato con estrema precisione;

in ortodonzia, dove il contributo della CBCT nella pratica clinica quotidiana può essere fondamentale come nel caso della localizzazione dei canini inclusi, del controllo e della prevenzione di riassorbimenti radicolari. L’acquisizione di un volume piccolo, quale il 6X6, è sufficiente nei bambini ad incorporare le arcate intere ed a localizzare perfettamente gli elementi inclusi, con notevole risparmio di radiazioni; in termini di dose raggi equivalente il volume 6X6 equivale ad una panoramica.
L’ortodontista può comunque, laddove lo ritenga opportuno e necessario per migliorare il trattamento ortodontico, acquisire un volume intero per le valutazioni cefalometriche;
 
nella valutazione dell’ ATM per visualizzare le modifiche ossee del condilo, il suo appiattimento, l’ erosione, la sclerosi, il riassorbimento dello spazio interarticolare normale, il contatto osseo tra condilo e fossa mandibolare.
 
​Le radiografie “endorali” vengono eseguite con un sistema digitale con il quale è possibile ottenere immagini di elevata qualità con una bassissima dose di radiazioni.