Il dentista usa una scala colori per determinare il colore dei denti. Questa scala colori rappresenta i colori naturali dei denti suddividendoli per tonalità (A-D) ed intensità (1-4). Per gli sbiancamenti la scala colori viene riorganizzata dalla tonalità più scura (C4) a quella più chiara (B1).
Pertanto se con uno sbiancamento ad esempio si passa da una tonalità A 3,5 a un A1 significa che i denti si sono sbiancati di 10 tonalità. Recentemente con l’evoluzione degli sbiancamenti dentali professionali si sono raggiunte delle tonalità di bianco più bianche di B1, per cui sono state introdotte delle scale colori che comprendono, oltre alle 16 naturali della scala VITA, altri 3-4 colori più bianchi.
Il principio attivo del trattamento fotodinamico (perossido di idrogeno) è comune a tutti gli sbiancamenti professionali ed utilizzato ormai da decenni. Tuttavia, grazie alla tecnologia fotodinamica e all’attivazione luminosa del principio, i tempi di contatto del gel sbiancante con lo smalto sono ridotti da molti minuti a pochi secondi. In questo modo si previene la disidratazione del dente, fonte primaria di sensibilità post trattamento.